venerdì 7 marzo 2014

Un mondo di carta


Quando si considerano le attività espressive, spesso non si pensa al supporto di uno dei materiali più banali: la carta. Essa in tutta la sua semplicità diviene un mezzo comunicativo proprio per il suo potenziale in divenire: un pezzo di carta può diventare qualsiasi cosa. La carta si strappa, si sventola, si fa volare, si appallottola, si accarezza. Una striscia di carta colorata può diventare un copricapo alla indiana, un pezzo di carta ondulata può essere suonata grattandolo, attraverso la carta da imballaggio si vede un mondo a pois.

Per non parlare delle esperienze sensoriali: c'è carta liscia, carta ruvida, carta morbida, carta dura, carta colorata, carta splendente, carta fredda, carta fragile, carta resistente. Ed infine penso al significato psicologico che un pezzo di carta può evocare: ci si sente protetti a rotolarsi e a nascondersi in un tappeto di carta di ogni tipo.

Offrire ai bambini un cestino pieno di pezzi di carta di ogni tipo può essere un buon modo per dare via a un’esplorazione che può divenire pian piano più strutturata; magari per poi terminare con la costruzione di un libretto- campionario. I bambini possono manipolare la carta liberamente, anche nella stanza della motricità; possono strapparla o tagliarla; possono incollarla su dei fogli o su un grande cartellone unico per dare un compimento alla loro esperienza; si può lavorare sulla sensorialità creando pannelli o libricini tattili.

E’un’attività a tutto tondo che interessa i bambini di ogni età e che non implica particolari capacità. La carta è un materiale conosciuto, che non spaventa, e allo stesso tempo non è invasivo, non sporca. Riuscire a dare un valore diverso a un oggetto di uso comune prevede un esercizio di divergenza, cioè di vederlo da un altro punto di vista. Abituiamo i nostri bambini a questo atteggiamento perché oltre a renderli più creativi e fantasiosi, farà loro sviluppare un’attitudine al problem solving più immediata e naturale.

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