venerdì 14 febbraio 2014

La paura: comprenderla ed affrontarla insieme


La paura è l’emozione più vecchia del genere umano; è un’emozione insostituibile nella vita di ogni individuo, non esiste essere umano privo di questo elemento.
Avere paura di qualcosa significa vedere in essa un potenziale pericolo, un oggetto che in qualche modo ci disturba e ci turba. 
 

I bambini, in quanto in fase di formazione e per questo con una personalità non definita, sono più contagiabili rispetto agli adulti. Non si spaventano solo quando si trovano davanti al pericolo, ma anche quando percepiscono negli altri segnali di paura. Per cui basta vedere nell’adulto significativo segni di timore, di ansia e di paura per percepire anch’essi la medesima emozione. 

La paura però non emerge solo in presenza di uno stimolo pericoloso, ma anche in assenza di una determinata realtà. Per cui un bambino che viene allontanato dal contesto familiare, privato quindi delle figure di riferimento, può sentirsi impaurito e ansioso. 

C’è da considerare anche una dimensione evolutiva della paura: esistono paure tipiche dell’infanzia, della fanciullezza, dell’adolescenza e anche dell’età matura e della vecchiaia. Per quanto riguarda i bambini nei primi cinque anni di vita, le situazioni che provocano reazioni allarmanti sono:

  • Tra i 3-4 mesi e i tre anni. I rumori forti, il dolore, l’accostarsi rapido di oggetti, l’altezza, l’isolamento e i bruschi cambiamenti di illuminazione,tutte paure che diminuiscono gradualmente nell’età successive. In questa prima esperienza di paura il bambino viene colto di sorpresa.
  • A partire dalla seconda metà del primo anno di vita e per tutto il secondo. Inizia verso i due anni la paura di perdere l’amore ed essere punito, con il conseguente senso di colpa che può essere una minaccia più pericolosa della separazione in sé. Soprattutto verso il terzo anno, il bambino è molto sensibile a queste punizioni e ricoveri, che per lui significano privazione dell’amore e rifiuto di tutta la sua persona. In questa età la paura dell’ignoto e della separazione sono frequenti.
  • Intorno ai 20-24 mesi fino ai 5-8 anni. La paura per gli animali e per il buio sono più frequenti e raggiungono la punta massima verso gli otto anni. Gli studi sull’ontogenesi della paura nei bambini dimostrano che questa emozione non appare chiaramente se non dopo il primo anno di vita. Questi dati non possono essere definitivi, in quanto in età precoce è difficile distinguere il disagio dalla paura. Il bambino ricorda più a lungo le esperienze spiacevoli e l’immaginazione, che via via diventa sempre più ricca, può far nascere timori e ansie per qualcosa che hanno sentito nominare e discutere da altri, senza nemmeno conoscere l’oggetto in questione, acquisendo così la capacità anticipatoria di immaginare pericoli incombenti. 
Verso i 6-11 anni alcune paure dell’infanzia vengono padroneggiate e superate e ne nascono altre, in relazione allo stato di maturazione cognitiva. Diminuiranno le paure per i rumori, le luci, il buio e aumenteranno ad esempio quelle dei danni fisici.

Arrivato al nido, il bambino dovrà subito affrontare una delle paure più grandi: quella della separazione dalle persone amate. L'angoscia da separazione si manifesta già fin da neonati. Nel momento in cui il neonato, essendo molto sensibile, percepisce un sentimento di insicurezza e di lontanza emotiva, percepisce un non ascolto, inizia a piangere, irrigidendo tutti i suoi arti.

Nel prendersi cura di un bambino piccolo, è quindi, molto importante che la mamma e il papà possano dedicare momenti esclusivi per il bambino, momenti accompagnati da carezze affettuose, sguardi di fiducia, tocchi, scambi di sussurri, abbracci, in modo tale da far sentire al bambino di essere amato. Inoltre anche cercare di mantenere la serenità, la lentezza e la distensione in situazioni improvvise, in situazioni di disagio, in situazioni che modificano il rituale del bambino durante la giornata è da non tralasciare. 

Anche avere paura del buio è molto frequente nella fascia d’età dai 2 ai 6 anni ed insorge proprio quando il bambino si è abituato al mondo della luce e a riconoscere punti di riferimento intorno a sé. 
I 2 anni sono anche il periodo degli incubi... una lucetta vicino al letto potrà rassicurarlo. 

Un'attività che può aiutare ad esorcizzare gli spaventi è ovviamente la lettura sulla paura del buio: possono essere utili libri come "A luci spente" di Richard Fowler e "Ombre" di Armaud Roi, entrambi permettono di realizzare dei giochi di ombre. 
Sebbene la paura del buio sia molto frequente, il colore nero piace molto ai bambini in quanto demarca, è forte e li aiuta meglio a definirsi e a lasciare una traccia di sé.


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