martedì 15 aprile 2014

Insegniamo ai bambini cosa fare e a chi rivolgersi se dovessero perdersi


di Lina Rossi
È la paura più grande di ogni genitore: girarsi e non trovare più il bambino. E in estate, in vacanza, è una realtà che può riguardare anche le mamme e i papà più attenti. Il bambino è lì accanto a noi, ma basta un attimo di distrazione per perderlo di vista: la disperazione sale in fretta, anche se quasi sempre si conclude con un sospiro di sollievo nel ritrovare il bambino poco distante. Ma non sempre finisce così. Qualche volta, soprattutto se ci si trova a passeggio per la città o in un parco, bambino e genitori possono prendere direzioni opposte e quindi non ritrovarsi. Ecco cosa fare perché questo non succeda o come comportarsi se il bambino si perde.
Insegniamogli la responsabilità
Il bambino, fin da piccolo, deve imparare ad avvisare genitori, nonni o baby sitter se ha intenzione di allontanarsi. Su questo punto è importante insistere fin dai primi anni di età. In secondo luogo, gli si deve insegnare a dire il suo nome e il cognome: servirà a farsi ritrovare nel caso si smarrisse sul serio. Bisogna spiegargli che, nel caso in cui dovesse perdersi, si deve rivolgere a una donna, meglio se una mamma con bambini piccoli oppure a una persona che indossi una divisa: agente di polizia o della sicurezza. Se ci si trova in spiaggia, il bambino dovrebbe anche imparare a memorizzare il nome dello stabilimento balneare. Se, invece, ci si trova all’aperto, si possono insegnare dei punti di riferimento: l’aiuola grande in mezzo al parco, lo scivolo blu, il chiosco dei gelato, insomma un punto ben visibile e facile da ricordare per il piccolo anche di pochi anni. Lo si può anche dotare di una fettuccia in tessuto ben legata al polso o messa a mo’ di collanina sul quale scrivere nome, cognome e recapiti telefonici del bambino in caso di smarrimento.
Tanta attenzione da parte dei genitori
Se, ovviamente, il bambino ha la tendenza ad allontanarsi, le attenzioni di mamma e papà vanno moltiplicate per cento. È utile avvisare gli amici, i vicini di ombrellone, il bagnino delle abitudini del bimbo, pregandoli di avvertire se dovessero notare che il piccolo si allontana. Questo non significa che dobbiate abdicare al ruolo di controllo, ma è un modo per essere più sicuri, che non prescinde dalle responsabilità e dall’educazione che va impartita a un figlio, a mano a mano che cresce. Nel caso peggiore, ossia quando ci si rende conto che il bambino si è davvero allontanato, è bene chiedere la collaborazione del bagnino o dei responsabili della struttura di vacanza, facendolo chiamare dall’altoparlante e fornendo il più possibile informazioni per ritrovarlo. Bastano cinque o sei minuti per permettere al bambino di allontanarsi anche di cinquecento metri, ma non è detto che il bambino corra per forza un rischio: non è detto che incontri per forza un malintenzionato. Molto probabilmente incapperà piangendo in una mamma o in un papà che lo prenderanno per mano riportandolo al sicuro tra le nostre braccia.

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