martedì 17 dicembre 2013

Giovani miopi in aumento con l’«occhio» da videogame



di Mario Pappagallo, corriere.it

Un bambino su 5 è oggi miope, nel 2025 lo sarà uno su due. Il doppio. Effetto generazione web dipendente. Effetto genitori disattenti, che preferiscono figli silenziosi davanti alla tv o a un videogioco all’impegno di portarli a giocare in un parco. Per esempio a pallone, che esercita la visione da lontano mentre si è all’aria aperta. Inutile avere 10 decimi se si cresce guardando soltanto poco oltre la punta del naso, incollati a un pc, a un tablet, a uno smartphone. O comunque con un panorama limitato dalle mura domestiche. 
È quanto emerso da uno studio su 11mila alunni pubblicato su una rivista scientifica di settore. La poca luce naturale e la troppa di colore blu (led) sono la causa dell’evoluzione verso l’Homo miopens. Con l’«occhio» da videogame. Il rischio è una generazione, la prossima, complessata dagli antiestetici occhiali.
SCHERMI PER TUTTI - La miopia colpisce oggi più di una persona su 3 (35% circa) in Europa, contro il 20% degli Anni 70 e il 10% degli Anni 30. Soltanto in Italia il problema riguarda al momento 12 milioni di persone, ma il trend è in continua crescita. «E non basta - dice Antonio Scialdone, direttore dell’Oftalmico-Fatebenefratelli di Milano -, il miglioramento delle tecniche di diagnosi a spiegare la crescita esponenziale». Si è visto che l’aumento dei miopi è comune denominatore di «tutti i Paesi in cui ha preso piede l’utilizzo massiccio delle nuove tecnologie». Quando uno schermo, più o meno grande, diventa un compagno di vita - e sempre più spesso anche di scuola, grazie alla rivoluzione delle classi «senza carta» -, se non si usano prudenza e buon senso, è la salute degli occhi a farne le spese. Con un rischio tanto maggiore quanto più prolungato è l’impiego dei dispositivi digitali: il 14% degli «adepti» arriva a totalizzare 10-12 ore di utilizzo, mentre il 30% resta connesso per 6 ore (datiThe Vision Council del 2012). In media, gli italiani trascorrono più di 4 ore al giorno davanti alla tv e a minischermi hi-tech (pc, tv digitali, smartphone, tablet). E i bambini, a causa dei videogame, superano anche le 4 ore.
EFFETTO LUCE BLU - Il risultato - spiega Lucio Buratto, chirurgo oculista milanese (Centro Ambrosiano Oftalmico) e presidente del 35° Congresso internazionale di chirurgia della cataratta e rifrattiva - è che «si costringono gli occhi a una messa a fuoco da vicino molto prolungata nel tempo, disabituandoli alla vista da lontano». C’è poi l’effetto luce blu, tipica dei led, che stressa la retina per la sfocatura e la riduzione del contrasto. Ma, soprattutto, sembra deleteria la mancanza di luce naturale e di vita all’aria aperta che abitua a guardare lontano. Due studi hanno dimostrato che, a parte la predisposizione genetica, ambiente e stili di vita hanno un’influenza prevalente. Ecco le conclusioni di ricercatori cinesi (Taiwan) e danesi, riportate dalla rivista internazionale Ophthalmology: se i bambini stanno più tempo all’aperto si riduce il rischio di miopia perché la dopamina, un neurotrasmettitore prodotto nella retina proprio sotto l’effetto della luce naturale, gioca un ruolo cruciale nella trasmissione delle immagini al cervello, e sembra anche che sia in grado di evitare la crescita eccessiva dell’occhio dalla nascita ai 25 anni.
ALL’ARIA APERTA - «Crescita eccessiva - continua Buratto - che porta al cosiddetto “occhio troppo lungo” che è poi la lunghezza assiale tipica dell’occhio del miope». Lo studio di Taiwan è stato condotto su 11mila bambini, tra i 7 e gli 11 anni, di due scuole diverse. In una gli alunni godevano di numerosi intervalli all’aria aperta, nell’altra (gruppo di controllo) era proibito uscire. Dopo un anno, solo l’8,4% dei bambini che godevano di pause all’aria aperta ha sviluppato miopia contro il 17,6% dei segregati in classe. Oltre il doppio. Numeri confermati dopo un altro anno. Stessi risultati dallo studio danese e da uno precedente effettuato in Australia. Le conclusioni: tornare all’aria aperta, soprattutto nell’età dello sviluppo, e leggere libri e giornali su carta come sano allenamento a una giusta messa a fuoco in condizioni di luce naturale. 

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